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LA SCARZUOLA ... città ideale / ORVIETO, sospesa tra cielo e terra

In Umbria un luogo unico, fantastico, magico!
8 settembre 2024
CONFERMATA


Programma

Appuntamento dei partecipanti alle ore 07:00. Incontro con il pullman e partenza alla volta di MONTEGABBIONE (TR). Sosta lungo il percorso per ristoro. Arrivo e visita Con guida della SCARZUOLA. Si narra che nel 1218 vi dimorò San Francesco di Assisi costruendosi una capanna fatta con la scarsa, (pianta palustre, da cui il nome Scarzuola). Il Santo vi fondò un Convento piantando un alloro e una rosa creando una fonte della quale la gente porta ancora molta devozione. Oggi La Scarzuola è un luogo d'incanto, trasformato dall'Architetto milanese Tommaso Buzzi, che acquistò il complesso conventuale nel 1957 per costruire la "città ideale". Il recupero del convento fu il primo atto del progetto di Buzzi; subito dopo passò ai giardini, trasformando gli innocenti orti dei frati in un fantastico impianto verde ove, tra siepi di bosso, fiori rari, statue e pergolati, si rievoca il mito d'amore di Polifilo e della sua ninfa. Ultimato così il recupero della "città sacra", Buzzi passò ad edificare la sua "città profana", che chiamerà "Buzziana". Questa inizia a sorgere al termine del giardino, affacciata su un vasto anfiteatro naturale. Appare come una bizzarra e sconvolgente cittadella tutta in tufo, le cui fabbriche paiono modellate con la sabbia, come i castelli che si fanno in riva al mare. Gli edifici sono collegati tra loro da zone teatrali vere e proprie ( scene, gradinate, grandi vasche) realizzate sul rilievo del terreno e sostenute da poderosi muri di tufo. La Buzziana appare proprio una città profana, sovraccarica com'è di riferimenti e citazioni: ovunque vi sono impressi motti, monogrammi e simboli indecifrabili. Concepita in base ad un personalissimo neo-Manierismo, la cittadella presenta forme sconcertanti e complesse: vi abbondano scalinate e scalette, modi espressivi "alla rustica", bassorilievi di mostri, statuine, figure fitomorfe "alla Arcimboldi" senza alcun richiamo all'architettura. C'è un affastellarsi di edifici e monumenti che ha del miracoloso: strutture circolari come osservatori astronomici arabi, costruzioni zoomorfe, tebaidi e pozzi di meditazione, luoghi di rappresentazione e templi di culti pagani con la torre di cristallo, che pare, invece, il pinnacolo di una cattedrale gotica. Alla sua morte, avvenuta nell'80, Tomaso Buzzi lascia incompiuta la creatura di pietra, ed esprime il desiderio che la natura ne prenda possesso, la divori, ne faccia un insieme di belle rovine degne del pennello di Clerisseau. Ma la Buzziana non scompare e oggi, quasi interamente compiuta, si presenta all'uomo del Terzo Millennio come un labirinto dello spirito, una concezione che forza le regole della nostra dimensione per imporne un'altra. Trasferimento a ORVIETO e pranzo libero. Pomeriggio dedicato alla visita con guida. Orvieto, una delle città più antiche di Italia, deve le sue origini alla civiltà etrusca. Impossibile non iniziare il nostro tour orvietano dallo splendido Duomo, un variopinto esempio di architettura romanico-gotica, ricchissimo di opere d'arte, che custodisce al suo interno il Sacro Corporale. Iniziato nel 1290, fu poi continuato da Lorenzo Maitani, al quale si deve in particolare la mirabile facciata con i suoi eccezionali bassorilievi; l'elegante fronte, largo 40 metri ed alto 52 m, è impreziosito da mosaici e dal rosone di Andrea Orcagna. L'interno del Duomo è ornato di importanti opere, tra le quali i celebri affreschi di Luca Signorelli e il Reliquiario del Corporale, un celebre capolavoro d'oreficeria eseguito nel 1337-1338 dal senese Ugolino di Vieri, che custodisce il Corporale che nel 1263 si macchiò di sangue allorché un prete boemo, celebrando la Messa senza fede, spezzò l'ostia consacrata, da cui fuoriuscì il sangue. Il luogo più famoso è probabilmente il Pozzo di San Patrizio, accanto ai giardini comunali che si trovano all'interno della Fortezza dell'Albornoz. Il pozzo, straordinaria opera di ingegneria civile del Cinquecento, fu scavato per volere di Clemente VII, rifugiatosi ad Orvieto durante il sacco di Roma nel 1527. La sua realizzazione, voluta per motivi di sopravvivenza in caso di assedio o calamità naturali, fu affidata ad Antonio da Sangallo, coadiuvato da Giovanni Battista da Cortona. Le sue dimensioni sono impressionanti: profondo 62 metri, ha un diametro di 13,5 metri. Tutt'attorno si snodano due scale a chiocciola elicoidali che non si incontrano mai; le due scalinate, composte da 248 gradini ognuna, ricevono luce da 72 finestre creando un'atmosfera surreale. Ultimate le visite, inizio del viaggio di ritorno. Sosta per ristoro. Arrivo. Fine dei servizi.

QUOTA NDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 Pax) € 90,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Guida ed ingresso alla SCARZUOLA - Guida per Orvieto - Capogruppo.

LA QUOTA NON COMPRENDE: Ingressi ad Orvieto – I pasti – Tutto quanto non indicato alla voce "La quota comprende"



 



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